Pubblichiamo l’intervento in aula del portavoce regionale Eugenio Casalino che ha motivato il voto contrario di M5S Lombardia al rendiconto del Consiglio regionale lombardo.
—
Vorrei riepilogare brevemente quanto effettivamente accaduto in Ufficio di Presidenza, relativamente a questa delibera:
- prima iscrizione all’ordine del giorno nella seduta del 23 giugno, con la documentazione resa disponibile solo due giorni prima, quindi con l’impossibilità di poter minimamente approfondire la corposa e complessa documentazione di ben 253 pagine allegata al rendiconto stesso. Ho quindi chiesto un rinvio di almeno una settimana per questo motivo, rinvio che mi è stato concesso;
- ho richiesto una serie di chiarimenti agli uffici, in merito ad alcune voci di spesa e tabelle allegate alla relazione di accompagnamento, e tale lavoro di approfondimento ha permesso di sanare alcuni errori nella documentazione, di cui ho ricevuto pubblico ringraziamento dal Presidente Cattaneo e dall’UdP;
- la delibera è stata poi iscritta all’ordine del giorno della successiva seduta del 3 luglio, e il giorno prima sono stati trasmessi dal Servizio Bilancio diversi allegati che modificavano la documentazione trasmessa in precedenza, con la motivazione di una diversa rappresentazione contabile dell’avanzo di amministrazione. Anche in questo caso è stato necessario richiedere un rinvio per approfondire e studiare la nuova documentazione, e quindi il 7 luglio la delibera è andata in approvazione con il mio voto contrario.
Mi rendo conto che un voto contrario su un rendiconto contabile può sembrare strano, visto che si tratta fondamentalmente di risultanze contabili su cui poco ci sarebbe da argomentare.
Ma si tratta di un problema di metodo non di merito. L’Ufficio di Presidenza è tenuto, ai sensi del regolamento contabile ad approvare il rendiconto del consiglio entro il 30 aprile dell’anno successivo, per dar modo al Consiglio stesso di approvarlo entro il 31 maggio o comunque entro la sessione di bilancio. Ho chiesto agli uffici che venissero specificati i motivi di un ritardo così evidente, superiore ai 2 mesi, rispetto alle scadenze previste dal regolamento, con la richiesta che fossero anche riportati nella delibera di approvazione. Questo non è stato fatto, i motivi mi sono stati forniti personalmente, ma in delibera, nonostante ripetute richieste formali, non sono stati riportati. Questo è quindi il motivo del mio voto contrario in UdP, che confermo ora in aula.
Aggiungo anche che, se uno dei motivi del ritardo è dovuto, come ci è stato comunicato, ad alcune attività non routinarie dovute all’applicazione del nuovo regime contabile ex d.lgs. 118/2011, faccio notare che la nuova contabilità è nuova per gli uffici come è nuova per i consiglieri, che avrebbero bisogno di un po’ più di tempo per comprendere ed approfondire le logiche contabili spesso perverse che il legislatore sta imponendo agli enti locali. E quindi ci saremmo aspettati uno sforzo maggiore in questo senso, nell’arrivare il prima possibile a consegnare la documentazione ai consiglieri, per poterla studiare adeguatamente.
Entrando nel merito, questo rendiconto riporta tutte le spese di funzionamento del consiglio, risultando totalmente finanziato sulla parte entrata da finanziamenti della giunta. Ferme restando le osservazioni già fatte su questa impostazione contabile a nostro parere discutibile, ci si aggiunge il fatto che nel corso del 2013 sono stati creati alcuni capitoli di spesa a titolo di rimborso alla giunta,che hanno riassorbito diverse tipologie di spesa, come le utenze, la vigilanza, il portierato, e quello che viene definito ‘facility management’. Questa operazione ha reso ancora meno leggibile il bilancio del consiglio, non rendendo più possibile valutare l’incidenza di queste spese sul totale del bilancio e il loro andamento nel corso dei vari esercizi.
Siamo invece riusciti a confrontare due capitoli di spesa che hanno visto un notevole ridimensionamento tra il rendiconto 2012 e il rendiconto 2013, che può considerarsi come il primo vero anno di gestione di questa legislatura, anche se non completo.
In primo luogo, il capitolo di spesa relativo ai patrocini onerosi, ridottosi da circa 452 mila euro nel 2012 a circa 318 mila euro nel 2013. Ancora non è abbastanza, ci auguriamo possa arrivare a zero nel minor tempo possibile, visto che abbiamo anche presentato un progetto di legge che ne prevede l’abolizione.
E infine osserviamo in questo rendiconto il quasi totale azzeramento del capitolo di spesa relativo alle trasmissioni radio tv (quelli che abbiamo sempre considerato finanziamenti mascherati alle emittenti locali), passato da circa 575 mila euro nel 2012 a poco più di mille euro nel 2013. Quando abbiamo posto il problema un anno fa, ci è stato risposto che si trattava di spese di informazione necessarie e utilissime per far conoscere l’attività del Consiglio sul territorio attraverso le emittenti radio-tv locali. Ma forse proprio così non era, se il capitolo di spesa nel 2013 non è stato praticamente utilizzato. La consideriamo questa una nostra piccola vittoria.
Annuncio quindi voto contrario del gruppo M5S su questa delibera.