Oggi la maggioranza ha approvato il nuovo PRERP 2014-2016 che è il più importante documento programmatico sulle politiche abitative di Regione Lombardia per il prossimo triennio.
Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S dichiara: “Ci siamo astenuti in quanto alcune sostanziali proposte del M5S Lombardia sono state accolte ed inserite all’interno del PRERP come ad esempio, l’introduzione dei “voucher lavoro” che consentono di adottare forme di impiego per gli inquilini in temporanea difficoltà economica con sgravi sul canone di locazione, sull’assegnazione in stato di fatto degli alloggi sfitti, sull’Istituzione del Registro dell’Invenduto per il censimento degli alloggi invenduti sul mercato libero e loro riconversione in edilizia sociale e sull’attivazione di un sistema informativo unico per tutte le ALER lombarde. Sono stati pure approvati i nostri ordini del giorno che impegnano la Giunta a revisionare le misure di welfare abitativo come il Fondo Sostegno Affitto e il Contributo al mutuo Prima Casa che, per i prossimi bandi, dovranno andare incontro alle esigenze delle nuove tipologie familiari (oggi non incluse) come ad esempio le coppie di fatto, le famiglie monoparentali, gli anziani soli. Peccato per il voto contrario del PD su questa nostra proposta, voto che mostra ancora una volta quanto ci si arrocchi su pregiudizi ideologici, senza guardare i contenuti e soprattutto scollandosi dalla realtà. Un altro grande contributo è stato dato dal M5S che ha proposto un ordine del giorno specifico sul contrasto alle occupazioni abusive chiedendo l’impegno alla Giunta di distinguere quello originato dal racket della criminalità organizzata per il quale chiediamo tolleranza zero, da quello derivato dall’incapacità istituzionale di dare prima accoglienza a famiglie in graduatoria ERP, costrette a lunghe attese per l’assegnazione dell’alloggio e che non hanno un tetto sotto il quale vivere. Sul contrasto alle occupazioni abusive, abbiamo chiesto ed ottenuto che Regione Lombardia si impegnasse inoltre a valorizzare i progetti autofinanziati dal basso da quelle associazioni e comitati che oggi fanno da “cuscinetto sociale” nell’inadempienza delle Istituzioni a fornire ai senza tetto un’adeguata accoglienza.”
“Ciò premesso – continua la Nanni – osserviamo che il PRERP non contiene un orientamento netto di Regione Lombardia che vada in direzione di politiche dell’abitare che tutelino la dignità e il diritto alla casa di quella grande fetta di popolazione lombarda più disagiata, ma si focalizza essenzialmente sul c.d. housing sociale come strumento principe per la risoluzione del problema del crescente fabbisogno abitativo. Peccato che dietro questo paravento, si nascondano proprio quelle speculazioni immobiliari finanziarie che vanno ad ingrassare i soliti palazzinari, le banche e le lobby del cemento i quali, attraverso i fondi immobiliari, insistono su nuove costruzioni che consumano suolo vergine che dovrebbero essere destinate al ceto medio impoverito, cioè quella parte di popolazione che oggi non riesce ad accedere al mercato libero ma che non ha i requisiti per entrare in graduatoria ERP. Queste costruzioni, vendute con formule come la locazione con patto di futura vendita o affittate con canone agevolato, in realtà vengono poi vendute/locate assommando i costi di costruzione agli interessi bancari e agli oneri finanziari, con il risultato che la vendita o il canone agevolato risultano paradossalmente essere pari ai prezzi di mercato. Quindi – ci domandiamo – cui prodest?
Chi si avvantaggia realmente di queste operazioni? Non certo il ceto medio impoverito che rischia di essere sempre più emarginato, non certo l’utenza delle case popolari che continuerà a vivere in quartieri ghetto destinati al degrado e all’emarginazione sociale. Inoltre, ad aggravare la situazione, la maggioranza ha votato un provvedimento che dà il via alla svendita straordinaria del patrimonio pubblico di ALER Milano, senza neanche aver valutato l’efficacia del piano di risanamento aziendale a tutt’oggi giacente nei cassetti della Giunta, senza aver aspettato gli esiti della Commissione Inchiesta, senza aver preso in considerazione il crescente fabbisogno abitativo di case popolari (attestato dallo stesso PRERP a 400.000 alloggi per l’anno 2018) e senza aver ponderato l’incidenza di interessi bancari e oneri finanziari sull’ALER derivati dalla perdita di patrimonio pubblico”.