L’Assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini ha risposto a un’interrogazione del Consigliere M5S Dario Violi in merito a un ricorso che rischia di bloccare oltre 25 milioni di euro stanziati per favorire il credito delle imprese lombarde a partire dal prossimo Ottobre.
Il ricorso, già depositato al TAR, impugna i criteri con cui il bando regionale intende erogare le risorse ai consorzi-fidi operanti sul territorio, subordinandone il conferimento a requisiti di solidità patrimoniale che non prendono in considerazione le risorse pubbliche già ricevute da taluni di questi enti. In questo modo, paradossalmente, la Regione punisce quei Confidi che hanno sinora operato senza – o con limitatissimi – aiuti pubblici, favorendo invece quelli che – negli anni passati – sono già stati aiutati dai contribuenti più e più volte, non di rado per ripianare i debiti di una cattiva gestione e peraltro con operazioni che hanno destato fortissime perplessità giuridiche prima che politiche (specie con riferimento alla recente conversione dei formigoni loan in contributi a fondo perduto, su cui abbiamo già presentato un’interrogazione).
L’odierna impugnazione, per quanto legittima, rischia dunque di portare a un’indefinita sospensione dell’erogazione delle risorse in questione: per queste ragioni il M5S Lombardia ha interrogato con urgenza la Giunta, domandando cosa intendesse fare per scongiurare questo pericolo e suggerendo, quale possibile soluzione, l’emanazione di un nuovo documento interpretativo che possa introdurre criteri di premialità per riconoscere i meriti di quei Confidi che non hanno percepito aiuti pubblici in passato, così consentendo alle imprese che vi sono associate di avvantaggiarsi del bando.
L’Assessore Melazzini non ha però voluto intendere le nostre ragioni e, pur riconoscendo il pericolo rappresentato dall’odierno ricorso, s’è trincerato dietro l’asserita correttezza formale del Bando, di fatto rivelando che la Giunta non ha in mente assolutamente alcun piano per evitare la sospensione delle risorse che ha già stanziato.
Dario Violi stigmatizza così la risposta ricevuta dall’assessore “Questo bando premia i Confidi che hanno già ricevuto contributi pubblici e penalizza quelli che non ne hanno beneficiato. Il ricorso era prevedibile come oggi lo è la sospensione dell’erogazione dei soldi già stanziati dalla Regione a favore delle imprese lombarde. Ci aspettavamo che, di fronte alla concretezza di questo rischio, la Giunta volesse rinsavire, correggendo gli iniqui criteri del nuovo Bando Confidi; evidentemente ci siamo sbagliati: l’unica cosa che conta è spartire tra i soliti noti, lasciando fuori chi non ha peso politico”.