Proprio ieri, 22 settembre, la portavoce in Regione Silvana Carcano ha scritto alla Prefettura di Milano per sollecitare un nuovo incontro per i lavoratori della ex Alfa di Romeo.
Ricordate infatti dove eravamo rimasti?
Eravamo rimasti che i1 15 settembre all’incontro convocato dalla Prefettura la proprietà dell’area non si era incredibilmente presentata. Non solo. Si era rifiutata di accettare la firma dei lavoratori sul Protocollo da lei stessa proposto che prevedeva tra l’altro la cifra di 2 milioni di euro per i lavoratori, strano, no?
Commenta Silvana Carcano: “Eravamo usciti da quella lunga riunione, azzoppata per mancanza di un giocatore, con l’impegno della Prefettura di riconvocare con urgenza e determinazione la proprietà Aglar e anche Expo. Apprendiamo solo ora che il senatore di Forza Italia Riccardo Conti è stato rinviato a giudizio insieme all’amico Verdini (sì, Verdini, il suggeritore di Renzi su come riformare l’Italia, interessante no?)”
Riccardo Conti era amministratore unico di Immobiliare Estate Sei (una delle società proprietarie di Aglar) che comprò gran parte dei terreni dell’Alfa di Arese. E che quindi oggi è uno dei grandi proprietari dell’area.
Ecco, è lecito chiedersi se un soggetto che gode di questa reputazione sia un interlocutore serio per la risoluzione della questione dei lavoratori?
Perché poi sorprendersi dell’assenza di queste aziende ai tavoli di conciliazione in cui, da un lato, esistono problemi di diritti calpestati con arroganza che lasciano i lavoratori senza reddito da anni, allo stremo, senza forze per le difficoltà dello “sbarcare il lunario”, dall’altra, gente impegnata in rinvii a giudizi, intenta a difendere la propria pelle in tribunale per presunti reati?
L’assenza ingiustificata dei proprietari dell’area dal tavolo di conciliazione e l’assurda ritirata rispetto a un accordo che avrebbero firmato anche i lavoratori può trovare un collegamento anche con le vicende giudiziarie che coinvolgono i potenti di turno?
Continua la Carcano: “L’attuale consigliere regionale Altitonante, ai tempi Assessore provinciale, firmatario dell’accordo, appartenendo allo stesso partito di Forza Italia, potrebbe cortesemente chiedere al suo collega lumi su quanto stanno a cuore i destini dei lavoratori a loro e al loro partito?
Torniamo ad insistere affinché la Prefettura non esiti a riconvocare un nuovo tavolo di conciliazione in cui siano presenti TUTTE le parti coinvolte, rinviate a giudizio o meno. Noi saremo sempre li, attenti, con l’unico desiderio, a volte sorprendente nella sua banalità, di tenere il faro ben acceso su questa storia che diventa sempre più un gioco di grandi poteri al confine con il lecito (vedremo come si esprimerà la magistratura) ai danni dei piccoli.”