In questi giorni la Fondazione Maugeri è a un bivio storico: può preservare la sua natura di Fondazione onlus in campo sanitario, senza scopo di lucro, oppure può spalancare le porte al piano del neo-presidente Brugger, che prevede il conferimento dell’intero comparto sanitario a una società per azioni, con il contemporaneo conferimento delle proprietà immobiliari a un fondo immobiliare dedito ad attività speculative. Questa cessione delle proprietà, basandoci sul piano finanziario presentato alle OO.SS. dai vertici Fsm il 16 dicembre scorso, costerà a FSM circa 19 milioni di euro l’anno di affitti che saranno sottratti in bilancio alle attività di cura ed assistenza ed andranno invece a vantaggio delle banche creditrici di FSM che sono anche, con molta probabilità, le proprietarie del Fondo immobiliare a cui verranno alienati gli immobili, vale a dire il gruppo PRELIOS.
E’ inutile girarci attorno: l’accordo su cui in questi giorni i 3.500 lavoratori sono chiamati a votare, tramite referendum aziendale, riguarda questo e non altro.
Ogni nostra azione istituzionale in Regione Lombardia, Regione Piemonte e in Senato (interrogazioni, audizioni, incontri, confronti pubblici) è stata in questi mesi motivata e supportata da tali legittime rivendicazioni.
I lavoratori della Fondazione Maugeri vogliono lavorare e mettere a disposizione la loro altissima professionalità esclusivamente ai pazienti, come oggi avviene in una Fondazione privata, sì, però di carattere onlus senza scopo di lucro. L’ipotesi che il comparto sanitario venga ceduto a una società per azioni a scopo di lucro, e che di conseguenza la loro professionalità possa, un domani, essere esercitata non solo ed esclusivamente a tutela dei pazienti, ma anche per ingrassare il portafoglio degli azionisti lucrando sulla salute dei cittadini, è molto semplicemente uno scenario che tanti lavoratori non accettano e a cui si oppongono con la fermezza della loro storia professionale, umana, personale.
Il cuore della vertenza Maugeri è questo: la sanità deve servire tutti, senza profitti e guardando unicamente al diritto alla salute, o deve essere materia di speculazione finanziaria e di lucro per pochi? Su questo votano in questi giorni, nel referendum aziendale, i lavoratori di Fondazione Maugeri: possono accettare, oppure rifiutare, il piano finanziario del neo-Presidente Brugger che prevede il conferimento del comparto sanitario a una società per azioni a scopo di lucro, nonché il conferimento di quasi l’intero patrimonio immobiliare a un fondo di investimenti speculativo. Il tutto senza neanche prendere in considerazione o applicare il già esistente, unico documento certificato, Business plan PriceWaterHouse 2013/2017, commissionato e pagato dalla Fondazione stessa, che permetterebbe misure di risanamento e di risparmio pari a oltre 19 milioni di euro l’anno senza toccare le indennità dei lavoratori, né snaturare il carattere onlus e no profit della Fondazione.
Forse il risanamento e il risparmio non sono il vero obiettivo, di fronte alla possibilità di svendere la Fondazione ad appetiti voraci e insaziabili.
Questa scelta riguarda non solo i lavoratori di Fondazione Maugeri, ma tutti i cittadini. Vogliamo una sanità come bene comune, oppure una sanità preda di speculatori finanziari per profitto?
Iolanda Nanni, Consigliera regionale M5S