I toni del dibattito sulla costruzione del nuovo stadio del A.C. Milan si alzano giorno dopo giorno, perché mentre da un lato ci sono i progetti della società rossonera, che vorrebbe costruire lo stadio a ridosso della sua nuova sede nel quartiere Portello di Milano, dall’altro monta la protesta del comitato “No stadio” il quale, spinto anche dalla recenti scene di vandalismo che hanno scioccato Roma, ha scritto una lettera a Comune e Regione per sottolineare quanto questo progetto “sarebbe un attentato non solo alla vivibilità ma anche agli stessi abitanti di una zona densamente popolata”.
L’idea che il Milan possa dotarsi di un nuovo stadio è sicuramente un’occasione per il calcio milanese e per la città. Solo nuovi impianti, come ci insegnano all’estero o l’esperienza dello Juventus Stadium di Torino, possono essere il volano per il rilancio economico e affettivo del nostro sport nazionale, e riportare allo stadio le persone che strutture obsolete e poco sicure hanno allontanato.
L’euforia non deve far perdere di vista i problemi reali di logistica e accessibilità che questo nuovo impianto porta con sé. L’errore più grande sarebbe quello di costruire un nuovo stadio per valorizzare il calcio milanese da un lato e, dall’altro, creare problemi di ordine pubblico alla vita di un quartiere già fortemente urbanizzato: abitazioni, scuole e ospedali si ritroverebbero a ridosso della struttura, si produrrebbe un notevole incremento del traffico e di inquinamento acustico e, infine, ci sarebbe una totale mancanza di parcheggi. Insomma gli accessi sarebbero notevolmente superiori alle capacità del quartiere.
Per questo è necessario trovare un’area che garantisca la sicurezza dei cittadini nel caso, non auspicabile, di scontri tra tifosi o invasioni di hooligans. Perché, purtroppo, questi tragici e deplorevoli avvenimenti continuano ad infestare il mondo del calcio, come insegna il caso dei tifosi olandesi a Roma o la morte del giovane Ciro Esposito durante la finale di Coppa Italia dell’anno scorso.
Dal canto nostro, come rappresentati dei cittadini nelle istituzioni, vigileremo sull’operato di Comune e Regione che in questa partita giocano un ruolo fondamentale nel garantire in primo luogo l’interesse pubblico. Ed è per questo motivo che, con l’interrogazione di poco tempo fa abbiamo già chiesto a Maroni e Fondazione Fiera, l ‘ente che gestisce la riqualificazione dell’area (ex padiglioni 1 e 2), come intendono comportarsi di fronte alle criticità di questo progetto.
In conclusione il MoVimento 5 Stelle è favorevole alla costruzione del nuovo stadio ma è opportuno trovare un’area più accessibile. Milano è ricca di zone in disuso pronte per essere riqualificate: la costruzione di un nuovo impianto deve essere un investimento per tutta la collettività e non solo per i diretti interessati nella compravendita.
Stefano Buffagni – Portavoce M5S Lombardia