Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S e membro della Commissione d’Inchiesta ALER Milano dichiara: “Oggi in Aula del Consiglio Regionale è stata approvata all’unanimità la relazione della Commissione di Inchiesta su ALER Milano che attesta esplicitamente le gravi responsabilità politiche in capo a Regione Lombardia e quelle gestionali aziendali sul dissesto finanziario di ALER Milano”.
“Innanzitutto grazie al M5S Lombardia – continua Nanni – abbiamo individuato l’entità effettiva del buco finanziario, che – originariamente annunciato dal Governatore Maroni per un importo di 350MLN Euro – è stato da noi accertato documentalmente, durante le sedute di Commissione, per un importo pari a quasi mezzo miliardo di Euro. Dipanare la matassa ALER Milano, non è stata cosa da poco in quanto ci siamo trovati di fronte a un sistema fondato su un meccanismo collaudato di ferree nomine politiche e spartizioni di poltrone che facevano si che ALER e Regione si muovessero in perfetta sincronia l’una avallando le scelte dell’altra, senza mai metterle in discussione, seppure tante di queste scelte si sono dimostrate, sin dall’origine, pericolosamente rischiose e fallimentari ed hanno quindi inciso sull’attuale dissesto.
Grazie al lavoro certosino del M5S Lombardia, suffragato da documentazioni raccolte durante la Commissione di Inchiesta, che chiediamo vengano rese al più presto pubbliche, si è accertato un evidente concorso di colpa fra Regione ed ALER Milano e le sue società partecipate (in testa ASSET) nell’abnorme buco finanziario venutosi a creare e che oggi è a carico della collettività, anzi degli “ultimi”, cioè di quei cittadini più fragili che hanno bisogno di casa. A monte del dissesto si può parlare chiaramente di fallimento di un sistema che per troppi anni ha agito indisturbato senza alcun controllo interno e da parte della Regione, un sistema in cui tutti sapevano e tutti tacevano, con controllati e controllanti che erano le stesse persone, rimpallo di responsabilità fra gli organi di gestione, milioni di euro in mutui accesi in modo sconsiderato e pressappochista e di cofinanziamenti regionali e statali per realizzare contratti di quartiere e programmi complessi (es. Pieve Emanuele) rimasti irrealizzati, assenza di programmazione di manutenzione ordinaria del patrimonio, operazioni immobiliari con altissimo rischio imprenditoriale, così come quelle fallimentari di Pieve Emanuele e Garbagnate, e ancora oscure zone d’ombra nei bilanci, appalti e consulenze esterne affidati senza procedure formalizzate e senza valutazione delle performance, assenza di un sistema informatizzato per individuare ed aggiornare le posizioni dell’utenza, assenza di uno studio sull’anzianità dei crediti, molti dei quali a oggi risultano inesigibili. Grazie al lavoro effettuato nella Commissione regionale d’inchiesta siamo dunque riusciti a inchiodare le responsabilità politiche di Regione Lombardia e quelle gestionali del management di ALER MI delle sue partecipate che hanno contribuito pesantemente all’esposizione finanziaria di circa mezzo miliardo di Euro. Vi è un evidente necessità di riformare la governance. Morosità e occupazioni abusive sono solo la conseguenza di una grave inefficienza aziendale e per curare la malattia occorre rimuovere le cause, non operare solo sugli effetti. Sarà poi compito della magistratura stabilire se ci sono state ipotesi di reato”.