Ambiente e Protezione Civile Iolanda Nanni Pavia

Inceneritore di Retorbido: l’Assessore Terzi dribbla sulla pericolosità della pirolisi e annuncia una Commissione di studio

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Oggi in Commissione ambiente l’Assessore Regionale Claudia Terzi è venuta a rispondere alla prima delle due interrogazioni sul progetto di inceneritore a Retorbido presentate dalla Consigliera regionale M5S Iolanda Nanni.

La Consigliera Nanni a tal proposito dichiara: “La mia interrogazione, di carattere tecnico e stringente, è relativa all’impossibilità di approvare un impianto di pirolisi in Oltrepò in quanto tale tecnologia è già stata bocciata dalla Provincia di Novara poiché non conforme alla legislazione nazionale in materia di tutela dell’ambiente e della salute. Ci aspettavamo che sulla base di tale importante precedente, Regione Lombardia rigettasse tale obsoleta tecnologia, che proprio in quanto non sicura è di fatto messa al bando in tutti i Paesi sviluppati con l’eccezione del Giappone.

Invece, l’Assessore all’Ambiente Terzi non ha risposto nel merito della mia interrogazione che si fonda sulla obsolescenza e pericolosità della pirolisi, universalmente acclarata, bensì ha dribblato tale fondamentale criterio ostativo annunciando che, proprio grazie alla mia interrogazione, avrebbe costituito una Commissione regionale di studio per verificare la pericolosità della pirolisi. Senza però garantire una sospensiva immediata dell’iter procedurale in corso, in attesa degli esiti della Commissione di studio.

La risposta dell’Assessore Terzi è pertanto per noi insoddisfacente, non tutela il territorio dalle possibili conseguenze di un impianto di tale portata, avendo finora Regione Lombardia fatto valere, di fronte alla società proponente Italiana Energetica Tire srl, criteri ostativi di scarso rilievo, facilmente superabili e aggirabili. Sorge spontaneo chiedersi per quale motivo Regione sollevi criteri ostativi così facilmente superabili con minime variazioni al progetto, mentre i criteri ostativi più gravi e macroscopici vengono o ignorati o disapplicati, mentre al contempo si blandisce il territorio annunciando la costituzione di una Commissione di studio che non si capisce da chi sarà composta, quanto ancora si debba aspettare per la sua costituzione, se ciò rappresenterà una sospensione dell’iter autorizzativo o se questo procederà autonomamente, cosa debba studiare, dal momento in cui non esiste Paese sviluppato al di fuori del Giappone, e comunque anche in quel caso in un contesto del tutto particolare, che accetti sul proprio territorio impianti di pirolisi.

A ciò si aggiunga che, oltre a questa, attendiamo la risposta alla nostra seconda interrogazione incentrata su ulteriori gravissimi motivi ostativi: il divieto di costruire nuovi impianti industriali all’interno della Rete ecologica regionale, nonché una fascia di rispetto di 300 metri dagli aeroporti per qualsiasi impianto di smaltimento rifiuti. Questi due ulteriori vincoli di natura ambientale e sanitaria, insieme al già discusso motivo ostativo della pericolosità della tecnologia di pirolisi, costituiscono per noi una serie invalicabile di criteri sulla cui base rigettare il progetto in quanto in contrasto con la legislazione nazionale e regionale. Se ci fosse una volontà politica orientata alla tutela del territorio e della salute, come peraltro previsto dall’ordinamento, si farebbero valere appieno i criteri ostativi non aggirabili né disapplicabili evidenziati anche tramite queste due mie interrogazioni”.

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