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Attenzione ai falsi miti delle mafie al Nord!

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La Commissione regionale Antimafia ha incontrato il professor Nando Dalla Chiesa, che ha illustrato il Secondo Rapporto Trimestrale sulle Aree Settentrionali per la Presidenza della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul fenomeno mafioso, a cura dell’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano.

Questo secondo rapporto ha studiato le attività formalmente legali svolte dalle organizzazioni mafiose al Nord. Dalla Chiesa si è concentrato su tre aspetti molto interessanti.

Il primo, le attività lavorative dei mafiosi nelle nostre regioni. Nell’immaginario collettivo la mafia al Nord è rappresentata dai colletti bianchi, uomini di borsa e della finanza, architetti, tributaristi ecc… Invece gli studi empirici dimostrano che il mafioso al nord svolge attività di livello basso o medio basso, come il muratore, il falegname, il fruttivendolo, il serramentista, il pensionato ecc. Hanno titoli di studio bassi e spesso una moglie che fa le pulizie presso enti o aziende. Queste persone si avvalgono di professionisti, i quali mettono a disposizione del capo mafioso le loro competenze professionali.

C’è quindi una sorta di incongruenza di status nel nostro immaginario collettivo: sono uomini poco colti che svolgono lavori umili ma hanno grandi ricchezze e grande potere.

Il secondo aspetto riguarda il rapporto tra le imprese sane e le organizzazioni criminali. Spesso si pensa che le imprese sane ricadano nell’orbita delle mafie per via di minacce, intimidazioni e violenze da parte di quest’ultime.  Nella realtà succede il contrario: sono le aziende pulite che cercano l’organizzazione mafiosa, vuoi per avere capitale fresco a disposizione, vuoi per porre rimedio a conflitti contrattuali. Ma una volta che la mafia è entrata nell’azienda cominciano i guai, perché non si riesce più a rescindere il legame e la mafia tende a svuotare l’impresa.

Il terzo luogo comune è  pensare che l’impresa mafiosa abbia come unico e principale scopo il profitto. Si tratta di un grosso abbaglio e si considera la mafia per quello che non è.  L’impresa mafiosa al nord è soprattutto una forma di esercizio di potere che oltre al profitto persegue vantaggi indebiti: il riciclaggio del denaro, il controllo del territorio, il consenso (anche elettorale), le relazioni, le informazioni, l’impunità, la protezione e la commissione di reati.

Basti pensare che le organizzazioni mafiose sono molto interessate ad aggiudicarsi gli appalti per le pulizie presso gli edifici della pubblica amministrazione. Un uomo delle pulizie che entra in un Tribunale in orari poco frequentati, ha accesso a tutta una serie di informazioni molto importanti. Un altro caso eclatante è quello di un infermiere in un ospedale, che ha la possibilità di mettere a disposizioni spazi sicuramente non soggetti ad intercettazioni telefoniche per i summit di mafia. La forza della mafia sta quindi nell’essere presente non nei livelli alti ma in quelli bassi: attraverso un uomo delle pulizie, un bidello, un infermiere…

Per quanto riguarda i principali campi di attività nell’economia legale, il professor Dalla Chiesa ha ricordato  – il ciclo del cemento e del movimento terra (che ha Milano non è infiltrato dalla mafia, ma è un monopolio della mafia!)

-il turismo con particolare riferimento agli alberghi di lusso, i lidi balneari e gli affittacamere

-il commercio all’ingrosso (settore ortofrutticolo e grandi centri commerciali)

-il commercio al dettaglio dove il problema della contraffazione sta assumendo proporzioni enormi con fatturati per le mafie in crescita che si avvicinano a quelli della droga!

-il gioco d’azzardo, connesso all’usura

-lo sport dilettantistico

-i rifiuti, che per le mafie sono un affare sempre crescente; al nord non si conoscono i livelli di contaminazione dei veleni nei terreni… la terra dei fuochi in Campania la si è scoperta con vent’anni di ritardo, qui in Lombardia invece ancora non si sa nulla.

In definitiva, è bene avere le idee chiare su cosa siano realmente le mafie in Lombardia e al Nord, guardando i fatti, cercando di evitare abbagli e superando false convinzioni. Solo in questo modo potremo contrastare il fenomeno seriamente.

Per questo motivo è importante studiare e diffondere documenti preziosi come questo!

Le organizzazioni mafiose non sono (solo) multinazionali del profitto o holding finanziarie, ma organizzazioni che perseguono più obiettivi, il primo dei quali è il potere. Il potere di radicarsi sul territorio come forza antistato.

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