Il MoVimento 5 Stelle Lombardia continua a battersi affinché il farmaco Avastin, utilizzato nella cura della degenerazione maculare senile, terza causa di cecità nel mondo, venga adottato nelle strutture ospedaliere della Regione al posto del suo equivalente Lucentis. Il motivo è semplice. Lucentis costa 40 volte in più dell’Avastin, e questo comporterebbe un sostanziale risparmio per i cittadini.
Già nel 2014 la portavoce M5S Silvana Carcano aveva portato il caso all’attenzione dell’assessorato alla Sanità. La procura di Torino aprì un’indagine per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni del sistema sanitario nazionale nei confronti di Roche e Novartis, le due aziende farmaceutiche produttrici rispettivamente dell’Avastin e del Novartis, rei, come poi confermò l’Antitrust con una multa di 180 milioni, di aver fatto cartello per nascondere il farmaco low cost favorendo le vendite del medicinale identico.
“Vogliamo sapere se la Lombardia ha sollecitato AIFA nel fare controlli sul numero dei farmaci Avastin e Lucentis prescritti in Regione Lombardia con il Sistema Sanitario nazionale e quali sono state le forme di controllo sulla valorizzazione e commercializzazione sui farmaci svolte direttamente o indirettamente dalla regione” aveva ribadito in aula Silvana Carcano.
E quando pochi mesi anche l’AIFA da il via libera all’utilizzo di Avastin, l’8 settembre 2015 la portavocel M5S Paola Macchi presenta un’interrogazione al presidente Maroni (assessore alla Sanità ad interim) per capire perché il Lucentis viene ancora usato nel 90% delle nostre strutture pubbliche costringendo i contribuenti italiani a spendere 1 milione al giorno! “Non comprendiamo per quali ragioni il ministro Lorenzin non obblighi gli ospedali a usare il meno costoso di due farmaci definiti dallo stesso Consiglio superiore della Sanità, equivalenti. L’unico problema è la necessità di frazionare in ambiente sterile il farmaco Avastin, che per misteriose ragioni non è fornito in monodosi come Lucentis, abbiamo quindi esortato Regione Lombardia ad attivarsi perché si frazioni il farmaco in un unico posto e poi lo si distribuisca agli altri centri”
Il M5S non si arrenderà finché l’Avastin non verrà distribuito nei nostri ospedali. Le strutture pubbliche sono in molti casi obsolete, con carenza di personale e strumentazioni, e ci permettiamo di sperperare una valanga di soldi per un farmaco che costa 40 volte di più del suo equivalente, quando la cifra ingente che si potrebbe risparmiare, in Lombardia e nelle altre regioni, potrebbe essere impiegata per i cittadini invece che per foraggiare una casa farmaceutica.
Avastin-Lucentis, la battaglia del M5S continua
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