Nella giornata di ieri mi sono recato a Roma presso la sede dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, per presentare un esposto sulle vicende della gara a doppio oggetto, dal valore di 7 milioni e mezzo di denaro pubblico, per la fornitura della turbina dell’inceneritore di Desio, gestito dalla società pubblica Bea Brianza Energia Ambiente.
Lo #scandalobea è emerso in tutta la sua gravità grazie al meticoloso studio di tutte le carte del bando svolto dal MoVimento 5 Stelle. Solo grazie alla nostra operazione trasparenza l’opinione pubblica ha potuto comprendere la gravità della situazione.
Sono difatti una decina le “stranezze” che abbiamo reso noto nelle settimane scorse e che devono a nostro giudizio portare all’annullamento della gara: da un piano finanziario che prevede un esborso ingiustificato di ben 1 milione e 700 mila euro ad alcuni servizi di ingegneria pagati due volte (per un ulteriore esborso di 360 mila euro), dalla modifica sospetta di alcune specifiche tecniche nei documenti di gara, allo stravolgimento dei contenuti dello schema di convenzione allegato al bando di gara in fase di sottoscrizione del contratto, fino al palese conflitto di interessi del direttore generale di Bea, Alberto Cambiaghi, che riveste contemporaneamente la figura del Responsabile Unico del Procedimento, del Commissario di Gara e del Responsabile Anticorruzione della società.
Ho depositato un dettagliato esposto di ben 27 pagine (e un migliaio di pagine di documentazione allegata), che è stato sottoscritto, oltre che da me, anche dai Senatori Giovanna Mangili e Bruno Marton, dal Deputato Davide Tripiedi e dai Consiglieri Comunali Sergio Mazzini e Walter Mio (Cesano Maderno), Sara Montrasio (Desio), Stefano Pedata (Bovisio Masciago), Nicola Roncelli (Solaro) e Angelo Saragozza (Muggiò).
Io e Bruno Marton ci siamo recati presso la sede romana dell’Anac, dove abbiamo consegnato il documento direttamente a due dei massimi dirigenti della struttura. E’ stata l’occasione per rappresentare a voce tutte le nostre perplessità sul modo in cui è stata condotta la gara. Abbiamo trovato degli interlocutori particolarmente attenti e disponibili, con cui abbiamo avuto un primissimo scambio di idee su tutti i rilievi da noi evidenziati. Ci hanno assicurato che studieranno il caso nel più breve tempo possibile. Attendiamo con fiducia gli sviluppi.
Avevamo chiesto ai sindaci soci di annullare la gara in autotutela e di sfiduciare i vertici della società, ma dai primi riscontri avuti presso i consigli comunali, è chiaro che intendono erigere il solito muro di gomma. A questo punto non ci è restato che rivolgerci ad un’autorità super partes come l’Anac.
Alla fine di tutta questa brutta vicenda, vedremo chi ha agito nell’interesse dei cittadini e chi no. Il tempo è galantuomo.